domenica 22 giugno 2014

FOTOGRAFIA TRA ANALOGICO E DIGITALE

La fotografia ha avuto nel passaggio al digitale la sua rivoluzione copernicana
Non solo è diventato sempre più facile e "democratico" scattare fotografie, ma è diventato anche estremamente facile condividere i propri scatti,  senza nemmeno la mediazione della stampa.
Se prima ogni foto andava, per ragioni economiche e fisiche, cioè legate alla stessa fisicità della pellicola, meditata e mediata , prima di essere vista , ora non esiste quasi limite al numero degli scatti e nemmeno un limite di tempo,
nel quale lasciar decantare le immagini prima di condividerle.
Il numero stesso delle immagini ne diminuisce il valore intrinseco, il significato?
Il rumore digitale esiste solo come limite del sensore o è un limite più ampio e diverso, legato alla "massa" delle immagini digitali?
E cosa dire dei problemi legati allo stesso supporto fisico della fotografia, da impressione di luce su pellicola a massa di numeri.
E quali limiti dare alla manipolazione dei dati stessi?
Discutiamone sul blog e di persona, siamo a Prata di Pordenone....      

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